sabato 30 agosto 2014

Ciò per cui una cosa è quel che è.

Io non so niente, per questo posso permettermi di scrivere di tutto.
Siamo obbligati a vivere e a non avere possibilità di scelta. Bisogna esser(ci)e nel presente, assorbire il carico di una vita futura e gestire il peso di quella passata.
Vivere è diventato eterno e obbligatorio.
Siamo tutti Cristiani?
Galimberti l'ha già detto. Non possiamo semplicemente non essere, noi dobbiamo essere per sempre, anche quando non saremo più. Senza la volontà, sottratta senza alcun impegno, prendiamo parte ad un apatico gioco infinito. Non ci sono squadre né punteggi, nessuno si diverte per davvero, qualcuno ricorda e allora il gioco continua. Restiamo incompleti anche trovando le due metà complementari, restiamo vuoti anche quando siamo pieni d'affetto, restiamo eterni anche con l'orologio nuovo.
Morire non basta, hanno tolto anche alla morte il suo senso.

"ciò per cui una cosa è quel che è"
Aristotele