venerdì 17 agosto 2012

Quando il kaki puzza di merda.

Quando anche l'albero del kaki inizia ad emanare quel nefasto odore di merda che bene lo contraddistingue, significa solo una cosa: è il momento di gettare la diplomazia e afferrare con veemenza le spranghe del disgusto.
L'avversario numero uno dell'Armata dell'odio sono i bambini.
Ma i bambini non esistono, sono solo uno dei tanti appellativi con cui richiamare i dèmoni dell'aldilà.
Israele è stato uno degli ultimi paesi a capirlo: l'operazione Piombo Fuso e l'utilizzo del fosforo bianco contro Hamas e i cittadini palestinesi, sono stati uno scempio di crudeltà. Pensate però, che il piano originale era quello di costruire asili pubblici in Siria.
È tempo di iniziare il contrattacco.
Di rispondere ai loro "perché" con un "vaffanculo",
di fermare i loro sproloqui con un "non me ne frega un cazzo",
di lasciarli piangere ore e non soddisfare le loro richieste,
di non lasciarli piangere ore e comportarsi da genitori,
di educarli come cani obbedienti annichilendo le loro velleità continue.

È tempo che muti il tempo.
La lista dell'odio vi insegnerà come fare.


giovedì 16 agosto 2012

Unisciti all'armata.

Se non scrivo, la gente non legge.
(Tautologia spicciola)
Se scrivo, le persone non leggono uguale.
Allora perché cercare di mantenere vivo un blog già in putrefazione?
La risposta me l'ha data Karl Marx: il suo concetto di classe "in sé" e "per sé", ben si adatta alla mia idea di piattaforma virtuale di conoscenza.
Mi sono finalmente rassegnato al fatto di appartenere alla categoria dei lavoratori stagionali (in sé), che come ogni anno sacrificano la propria dignità ai piedi del turista. E non valgono i soliti luoghi comuni:" lavori e c'è pieno di figa... lavori tra un sacco di bella gente... lavori e ti vedi tutti gli eventi cool dell'estate... lavori e..." NO. Lavori con i turisti tutto il giorno e i turisti sono merda. Riempiono di sterco la tua estate, insediandosi tra le giunture della tua sanità mentale.
Infine ho compreso. Il frutto della saggezza, finalmente maturo, ha permesso di assimilare coscienza della mia classe per sé.
Io, come molti altri, appartengo alla Lista dell'odio.
Solo odio e fiori appassiti. Nient'altro.
La rivoluzione che parte da fuori e si riversa all'interno.
Un fluido, più viscoso del sangue, che con la sua oscurità imbratterà gli abiti della leggerezza vacanziera.
Insegneremo l'educazione con spranghe fatte di disgusto e fazzoletti di carta.

Non siamo soli.
Non siete soli.

Proprio qualche giorno fa mi torna in mente un episodio:
"Scusi, mio figlio deve fare pipì"
"C'è un bagno proprio dietro di lei, prego"
Otto secondi dopo, la madre porta il figlio accanto a un albero; con la poca gente di passaggio che preferisce non chiedersi nulla e continuare con passio ciondolante nel proprio nulla, gli leva i pantaloni e gli dice di cominciare.
"Ma signora, guardi, il bagno è proprio qui a due metri"
"No no, non si preoccupi... gli sto insegnando!"

Per sua fortuna non avevo con me spranghe quel giorno.